In data 17 novembre 2022 l’utente Facebook
Ivano Valcarcelli
ha scritto:
“È arrivato il freddo.
Capisco che le priorità del governo non sempre collimino con quelle del popolo che rappresenta, ma se trovate il tempo, tra l'aumento della soglia del contante, i Rave, la commedia sui migranti, la barzelletta dell'abolizione del canone Rai, si potrebbe togliere o per lo meno abbassare l'Iva al pellet , riportandola magari al 10%.
Questo sarebbe il momento.
Se non è troppo disturbo.”
Sempre su Facebook, ho trovato la seguente petizione, fatta dal gruppo "GIOVANI & FUTURO" (Gruppo di Giovani Amministratori Eletti nei Comuni del Cadore e del Comelico) in data 28 luglio 2022 rivolta al precedente governo cosiddetto “dei migliori”:
[Di seguito, per una più agevole lettura, c'è la petizione convertita in formato testo e adattata a pagina web a cura del Redattore]
GIOVANI & FUTURO
GRUPPO DI GIOVANI AMMINISTRATORI ELETTI NEI COMUNI DEL CADORE E DEL COMELICO.
Vigo di Cadore, 28 luglio 2022
Spettabile
Ministro dell’Economia
Daniele Franco
E p.c.
Al Viceministro
Laura Castelli
Ai Sottosegretari
Maria Cecilia Guerra
Alessandra Sartore
Federico Freni
Oggetto: Proposte in vista dell’approvazione del decreto aiuti bis.
Illustrissimo Ministro,
ci permettiamo di rivolgerci alla Sua attenzione per portare a Sua conoscenza una situazione che ci preoccupa molto.
In questo periodo, come ben saprà, gli aumenti di luce, gas e beni alimentari sono diventati un vero salasso per le nostre famiglie e queste difficili situazioni sono ulteriormente amplificate in un territorio come il nostro, che da anni è morso dallo spopolamento e dalla carenza dei servizi più essenziali.
Essendo Lei bellunese di nascita, non ha bisogno di ulteriori spiegazioni, ma c’è un dato che ci ha profondamente preoccupato, prima come giovani che amano il proprio territorio e che non vogliono essere costretti a lasciarlo e poi come amministratori:
1 bellunese su 3 vive sulla soglia della povertà. Siamo molto giovani e tutti al primo mandato, ma non riusciamo ad accettare in silenzio che la luce si spenga definitivamente sulle nostre montagne e per questo ci siamo permessi di disturbarLa.
Un territorio interamente montano come il nostro ha delle peculiarità che devono essere prese in considerazione per far sì che la nostra bellissima montagna non si spopoli definitivamente.
Passata l’estate, arriverà l’autunno e nei nostri territori questo passaggio avviene molto rapidamente e precocemente, costringendo le nostre famiglie ad ulteriori spese per l’acquisto, ad esempio, di legna da ardere e pellet che con tutti gli altri beni stanno vedendo un aumento incredibile del prezzo.
Leggiamo che tra le varie proposte presentate c’è quella di azzerare l’I.V.A. sui beni di prima necessità e di abbassarla sulla carne e sul pesce: una misura che troviamo essenziale se si vuole dare un aiuto concreto alle famiglie italiane.
Non siamo sicuramente noi a doverLe dire quello che si deve o non si deve fare per il bene del nostro Paese, ma ci creda che anche il semplice bancale di legna o di pellet, in una zona come la nostra, che tocca temperature rigidissime in inverno diventano beni di primissima necessità.
Alla situazione attuale, molte delle nostre famiglie manifestano l'impossibilità di far fronte a questi ulteriori aumenti e confidiamo si possa fare qualcosa, magari proprio abbassando l'I.V.A. sui beni necessari al riscaldamento dei locali domestici.
Ci scusiamo in anticipo se abbiamo sbagliato la forma per rivolgerci ad un Ministro. ma ci creda che questa nostra richiesta ci viene dal cuore, nella speranza che Lei possa prendere in considerazione la nostra proposta.
Certi
della sua comprensione e sensibilità, rimaniamo a completa
disposizione dei suoi Collaboratori per
eventuali chiarimenti e, ringraziandoLa per il tempo che vorrà
dedicare a questa nostra lettera, Le auguriamo buon lavoro e Le
porgiamo i nostri più cordiali saluti.
Consigliere comunale a Vigo di Cadore
Consigliere Unione Montana Centro Cadore
Thomas Menia Corbanese
Consigliere comunale a Danta di Cadore
Luca Olivotto
Consigliere comunale a Borca di Cadore
Non sembra che questi appelli abbiano avuto finora un seguito.
Mi sento in dovere di unirmi alle richieste sopra formulate, facendo presente che i “gradi giorno” di alcune località del Cadore sono:
Pieve di Cadore gradi giorno 4055
Auronzo di Cadore gradi giorno 4166
Santo Stefano di Cadore gradi giorno 4141
Per fare un confronto, i gradi giorno di alcune città del Sud Italia sono:
Napoli gradi giorno 1034
Reggio Calabria gradi giorno 772
Palermo gradi giorno 751
Con valori che vanno da 4 a 5,5 volte peggiori in Cadore che al Sud. Naturalmente va tenuta in conto l’altitudine del Cadore, ben maggiore di quella delle località citate.
Ma se l’Italia si trovasse per ipotesi nell’emisfero australe con il Sud Italia più vicino al Polo rispetto al Nord Italia, non credete che sarebbero fatti tempestivi interventi di sostegno a favore del primo?
Ricordo che il grado-giorno (GG) di una località è l'unità di misura che stima il fabbisogno energetico necessario per mantenere un clima confortevole nelle abitazioni.
Rappresenta la somma, estesa a tutti i giorni di un periodo annuale convenzionale di riscaldamento, degli incrementi medi giornalieri di temperatura necessari per raggiungere la soglia di 20 °C.
Più alto è il valore del GG e maggiore è la necessità di tenere acceso l'impianto termico.
Con una certa invidia per le popolazioni del Sud.
Venas di Cadore, 10 dicembre 2022
Giancarlo Soravia