martedì 3 dicembre 2024

INDICE DEI POST

 

CADORE DEL PASSATO

 

TROFEO ROMANO DELLE GENTI ALPINE SCONFITTE











 

LA STORIA DEI GELATIERI ITALIANI VISTA DAI TEDESCHI (DELLA RUHR)










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ATTILIO FRESCURA - L'INDUSTRIA CADORINA DI OCCHIALERIA FRATELLI LOZZA




 

 

 

 

 





https://cadorepassatoepresente.blogspot.com/2022/12/attilio-frescura-lindustria-cadorina-di_9.html
 




STATUTO DELLA COMUNITA' CADORINA DEL 1874













https://cadorepassatoepresente.blogspot.com/2023/06/statuto-della-comunita-cadorina-del-1874.html

 

 

RIEPILOGO DELLE ATTIVITA' DEL SETTORE DELL'OCCHIALERIA A VALLE DI CADORE NEL XX° SECOLO

https://cadorepassatoepresente.blogspot.com/2014/08/riepilogo-delle-attivita-del-settore.html 

 

ACCORDO CON GLI ESPONENTI DELLA VALLATA AGORDINA DEL BIM PER L'INSEDIAMENTO DELLA PRIMA OCCHIALERIA DELL'AGORDINO

https://cadorepassatoepresente.blogspot.com/2024/11/accordo-con-gli-esponenti-della-vallata.html




CADORE DEL PRESENTE




IN ALTO ADIGE DANNO SOSTEGNO AI PICCOLI NEGOZI DI PAESE O NEGOZI DI VICINATO (DORFLADEN)













https://cadorepassatoepresente.blogspot.com/2022/11/in-alto-adige-danno-sostegno-ai-piccoli.html

 

IVA SUI PELLET SEMPRE AL 22%












 
 
 

DAI "CENNI GEOGRAFICO-STORICI" DEL CADORE-AMPEZZO ALLA SITUAZIONE ATTUALE DEL CADORE 

 

 

 

 

 

 



 

https://cadorepassatoepresente.blogspot.com/2023/04/cenni-geografico-storici-del-cadore.html 


RIEPILOGO DELLE ATTIVITA' DEL SETTORE OCCHIALERIA A VALLE DI CADORE (BL) NEL XX° SECOLO

 

Il viaggiatore che per la prima volta visitasse oggi il territorio del Comune di Valle di Cadore troverebbe pochissimi indizi di una attività industriale dell'occhiale, che invece nel secondo dopoguerra fu notevolmente sviluppata, anche se non ai livelli intensivi come nei comuni di Calalzo, dove essa sorse nel lontano 1878, o di Domegge. Oggi si può dire che nel Comune di Valle di Cadore il settore dell'occhialeria sia scomparso.

Il presente è un riepilogo storico, che comprende (spero) tutte le ditte del settore, sorte e cessate nel periodo che va dal 1945 ai giorni nostri, salvo il caso della ILPO, che fu l'unica ditta fondata prima della guerra, precisamente nel 1930.
La descrizione seguirà un percorso stradale, partendo da Valle verso Venas. Essa non ha alcuna pretesa né di completezza né di precisione, basandosi soprattutto su ricordi personali e informazioni raccolte in loco, con minimo apporto di documentazione ufficiale.

A Valle in via Dante c'era la Ditta I.L.P.O. (Industria Lenti Per Occhiali), fondata nel 1930, ma insediatasi nello stabilimento di via Dante nel dopoguerra. L'inaugurazione del nuovo stabilimento avvenne nel 1948 sotto la presidenza del Cav. Francesco Ciliotta (Valle, 1897-1976). La ILPO era una S.p.A. di proprietà di vari soci, tra cui Amedeo Peruz, Ruggero Chiamulera, Attilio Da Giau e la famiglia del suddetto Francesco Ciliotta, il quale ne fu presidente fino al 1953. Successivamente, a cavallo tra il '56 e il '57, il Sen. Attilio Tissi (Vallada Agordina, 1900 - Tre Cime di Lavaredo, 1959), socialdemocratico, per riconoscenza verso Valle dove aveva una forte base elettorale intervenne al fine di rilanciare la società, finanziando (personalmente) l'acquisizione della maggioranza del pacchetto azionario.
La ditta era specializzata nella produzione di lenti oftalmiche per occhiali, raggiungendo elevati standard qualitativi e detenendo una buona quota del mercato italiano delle lenti tradizionali. Ebbe sempre un buon numero di addetti, sulla trentina.
Agli inizi degli anni '70 la proprietà passò ai fratelli Bruno e Gianni De Silvestro assieme al direttore della fabbrica Giorgio Da Giau (Valle, 1920-2004).
Nel 1982 la ditta fu acquistata da Francesco Caporossi (1936-2012), attraverso la sua finanziaria FINALP, e potenziando l'assunzione di personale. Caporossi divenne nel 1986 il "patron" della Officine Galileo-IOR di Marghera, che aprì anche un nuovo grande stabilimento a Longarone (I.O.E.), poi chiuso. La Galileo-IOR, con oltre 20 società e 6 stabilimenti sparsi nel mondo era il terzo gruppo nella costruzione di lenti in Europa e in America. In detto stabilimento di Longarone si insediò successivamente la Safilo, che abbandonò gradualmente la storica sede di Molinà di Calalzo. Nel 1994 la ILPO cessò l'attività.
Nel 1999 lo stabilimento venne affittato alla Ditta VILLA VENETA, poi denominata ACCADEMIE di proprietà di vari soci, tra cui Gianni Cian (1942-2012), che ne fu il fondatore, Adelchi Liera, Domenico Bristot, i quali però presto lo abbandonarono per trasferirsi a Fortogna di Longarone. Ditta specializzata nella lavorazione di occhiali in titanio con numerosi dipendenti (una cinquantina) ma che ha recentemente cessato l'attività.
Attualmente il fabbricato ILPO è vuoto, con mutamento di destinazione d'uso a residenziale.[1]

In via Dante 50 fu attiva la Ditta SMALT FRAMES, smaltatura e verniciatura occhiali.

In via Rusecco c'era la Ditta di Italo Del Favero, (Valle, 1919-1989) che produceva occhiali di plastica come terzista. Qui subentrò e rimase per alcuni anni presente la Ditta MODESIGN di Adriano Davare (1942-2024), Vanni Zanetti (1947-2024), Gino De Ghetto (1933-2018) e Giovanni (Vito) De Lorenzo. Detti soci erano tutti ex dipendenti della IDOS (vedi sotto) che nel 1979 si misero in proprio. Avevano ottime cognizioni tecniche e commerciali, l'attività si sviluppò favorevolmente e presto si trasferirono in un nuovo stabilimento poco lontano, ma in Comune di Pieve, con una media di 50 addetti. La produzione era di montature per occhiali in acetato, essendo assolutamente all'avanguardia nell'impiego dei centri di lavoro a controllo numerico, poi anche montature in metallo, ed era prevalentemente diretta ai mercati esteri, dove era bene introdotta. Oggi la ditta risulta ceduta ad altri, con forte riduzione di personale.

In via Rusecco 52 ebbe sede la Ditta GALVISION Eyewear, trasferitasi a Longarone in Zona Artigianale Faè. Il sito della Ditta informa così della sua storia: GALVISION nasce nel 1987 come azienda commerciale nel settore montature. Dall'anno successivo comincia a finire le montature all'interno dei suoi reparti. Lo sviluppo costante della sua attività la ha portata ad essere una delle aziende produttrici "Private Label" più importanti del settore in Italia.

Sempre in via Rusecco si trovava l' Occhialeria O.V. di Comis Cesidio, iniziata nel 1956, che produceva occhiali da lastra in celluloide prima, ed in acetato poi. Occupava una decina di operai. Nel 1972 la ditta si spostò a Calalzo con la medesima insegna e ancora in attività, attualmente gestita dal nipote di Cesidio.

In Via G. Carducci c'era dagli anni '70 la Ditta di Angelo Serafini, (omonimo di un Angelo Serafini più famoso, con fabbrica a Domegge) che da semplice operaio si mise a costruire occhiali, in un laboratorio a carattere familiare. Era una attività atipica, perché nonostante le ridotte dimensioni riusciva a realizzare l'intera montatura, che commercializzava direttamente.

In Via XX Settembre, nei locali della ex latteria di Valle sorse negli anni '70 la Ditta O.M.E.C. a nome di Primo (Aldo) Tiberio (Pieve, 1920-2010), che poi cedette l'attività indirettamente alla Metalflex; alla fine la ditta fu quasi interamente rilevata da Giuseppe Da Cortà (Pieve, 1925-2004). Vi si fabbricavano montature per occhiali in alluminio, articolo purtroppo andato presto in crisi con conseguenze negative per la società.

Sempre in Via XX Settembre Augusto Zandanel di Cibiana, ex dipendente Metalflex, aprì nel 1983 una Ditta, denominata MODOPTIC, per la finitura e la commercializzazione di occhiali, operante verso i mercati esteri, specialmente gli Stati Uniti, dove Zandanel risiede. Ditta che risulta chiusa nel 2010.

Partita da Valle in Via Calvi ma subito trasferita a Vallesella fu l'occhialeria "Atelier Cadore" di Gianluigi Gerardis e Alberto De Polo. Ditta  nata nel 1984 e cessata nel 2019. Fabbricava occhiali di moda in acetato con una decina di operai ed un proprio mercato in Italia e all'estero.

In Via Calvi 4 ebbe sede la Ditta PANAM, Smaltatura e Sabbiatura Occhiali.

All'inizio di Via Romana c'è il fabbricato sede di una fabbrica di lenti oftalmiche per occhiali, la LOLI, fondata dal Cav. Francesco Ciliotta, già citato sopra alla voce ILPO, nel 1954. La produzione di lenti, che impiegava una decina di operai, cessò nel 1976 e lo stabile divenne negli anni '80 sede della AXON di Fabrizio Toscani, Paolo Soravia e Fabrizio De Lotto. Doveva essere lanciato un prodotto innovativo, un occhiale a iniezione con un nuovo tipo di materiale plastico dalle caratteristiche eccezionali, ma sopravvennero difficoltà tecniche e la ditta fu ceduta indirettamente alla Metalflex, che successivamente la rivendette ad altri, i quali finalmente la chiusero. Subentrò quindi una nuova Ditta denominata RITE di proprietà di Marino Lena con altri soci, poi chiusa. L'ultimo inquilino fu la Ditta VILLA VENETA con maggior numero di addetti, ditta fondata da Gianni Cian, trasferitasi nel 1999 nel fabbricato ex ILPO (vedi sopra)

In Via Romana 10 alla fine degli anni '80 i fratelli Maurizio e Giancarlo Marinello avviarono un'attività artigianale di fabbricazione occhiali, che ebbe vita breve. Ambedue provenivano dall'Argentina, essendo però il padre originario di Valle.

In Via Tiziano aprirono all'inizio degli anni '90 un'attività di saldatura occhiali i fratelli Livio e Luca Ciliotta (Ciliotta Occhiali) i quali si unirono successivamente in società con Emilio Da Val per formare la Ditta DA VAL & CILIOTTA, trasferitasi quindi a Perarolo, dove opera nella produzione di minuterie per occhiali, ditta rinomata per i macchinari automatici e di precisione di cui dispone.

Ancora in Via Tiziano fu attiva dal 1959 al 1998 l'officina meccanica di Giuseppe Da Val (Valle, 1924-2009), specializzata nella costruzione di stampi e attrezzature per occhiali. A fianco dell'officina di Da Val è stata presente fino a poco tempo fa la Ditta DI.VI.EMME del genero Francesco Meneghini, che eseguiva varie lavorazioni per occhiali.
 
In via Tiziano 20 ebbe sede la Ditta POLAR snc di DA GIAU e DAVANZO, settore lenti polarizzate.

Passando a Venas, in località Giau nell'immediato dopoguerra Enrico Giavi (Venas, 1894-1967) aprì una fabbrica di montature per occhiali di celluloide nella propria grande casa, impiegando fino a una sessantina di operai. Cessò l'attività alla fine degli anni '50. La fabbrica era considerata una filiale della Safilo, lavorando in pratica solo per la stessa, e per la relazione di parentela tra Enrico ed il nipote di quest'ultimo Raimondo Giavi, all'epoca socio del Comm. Guglielmo Tabacchi nella Safilo. Il fabbricato tornò alla sua originale destinazione residenziale, trasformato in condominio.

Alla fine degli anni '60 in piazza Marconi Emilio Barabaschi (Milano, 1924-Venas, 2007) in società con Raimondo Soravia (vedi IDOS) aprì una fabbrica di occhiali di plastica a iniezione denominata MECSOL. Rimase in vita pochi anni e poi chiuse.

In Via Roma, nello stabile denominato "la Rotonda", agli inizi degli anni '80 si installò una attività di fabbricazione di aste flessibili e componenti per occhiali, ad opera di due ex dipendenti Metalflex, Livio Pivirotto e Giuseppe Bernasconi. La ditta, chiamata A.F.C., ebbe uno straordinario sviluppo, e si trasferì presto a Calalzo, in un nuovo stabilimento nella zona industriale.

Sempre in Via Roma sorse la METALFLEX. Sarà ricordata soprattutto per aver dato vita alla Luxottica di Agordo, che oggi è diventata la più grande fabbrica mondiale di occhiali. La Metalflex fu fondata nel 1948 con il nome di Siclov (Società Industria Cadorina Lavorazione Occhiali Venas) da Elio Toscani (Venas, 1920-1997) assieme al fratello Vittorio (Venas, 1927-1966) e a Francesco Da Cortà (Pozzale, 1922-1981), il quale deteneva il 50% della proprietà. Fu nel 1961 che Vittorio Toscani (il fratello Elio ne era socio con patto parasociale per 1/6) con lo stesso Da Cortà (soci accomandanti) e con il milanese Leonardo Del Vecchio (socio accomandatario) (la proprietà era divisa in ragione di 1/3 per ciascun socio, cioè 1/3 V. Toscani, 1/3 F. Da Cortà, 1/3 L. Del Vecchio) fondarono la Luxottica s.a.s. ad Agordo, ceduta totalmente a Del Vecchio nel 1969, tre anni dopo l'improvvisa morte di Vittorio. A metà degli anni '70 la Metalflex fu antesignana della moda griffata negli occhiali, stipulando un accordo di licenza, durato molti anni, con lo stilista Elio Fiorucci (Milano, 1935-2015). Gli occhiali Fiorucci-Metalflex ebbero un enorme successo in Italia e nel mondo. Gli addetti furono sempre in numero medio di 150. Chiuse l'attività nel 1996 circa.

ATTO COSTITUTIVO LUXOTTICA SAS 1961
https://drive.google.com/file/d/1q2VEUVYtJOl72cciM4dHQTI2SvPC2KB2/view?usp=drive_link


Ancora in Via Roma negli anni '80-'90 segnalo la Ditta di Anna Francesca Toscani, specializzata in lavorazioni particolari su occhiali (applicazione strass, coloriture), poi trasferitasi altrove.

In via Lasta nel 1947 iniziò la propria attività la I.D.O.S. (Industria Dolomitica Occhiali Soravia). Raimondo Soravia (Venas, 1920-1978) ne prese presto la direzione e la proprietà, ma la fabbrica era stata in realtà fondata dal fratello Enzo (Venas, 1923-2016) e dal cugino Osvaldo Soravia (Venas, 1910-Rosenheim, 1960). La fabbrica ebbe un notevole sviluppo con una media di 50 dipendenti ed era rinomata nella produzione di montature per occhiali in celluloide prima e acetato poi. Poco prima della morte di Raimondo, venne inaugurato un nuovo stabilimento che si trovava poco lontano, sotto la ex Ferrovia delle Dolomiti. La vecchia fabbrica venne convertita in abitazione, dopo un breve periodo in cui vi si insediò una Ditta di coloritura occhiali ad opera di Giuseppe (Beppino) Toscani.
La nuova IDOS, dopo la morte di Raimondo, subì vari passaggi: fu prima rilevata dal Cav. Augusto Agnoli (Augsburg, 1913-Cortina, 1997) assieme a Antonio Dal Pont e Giuseppe Da Giau titolari dell'omonima impresa edile a Cortina e proseguì la fabbricazione tradizionale di montature. Fu quindi acquistata dal Cav. Ivano Beggio (1944-2018) dell'APRILIA da cui prese anche il nome (APRILIA EYEWEAR); fu fatto un notevole sforzo per rilanciarla, tuttavia senza troppo successo. Fu infine ceduta alla Ditta ITALIANA OCCHIALI per essere poi definitivamente chiusa. Lo stabilimento, di proprietà di Beggio, risulta recentemente essere stato venduto a due ditte artigiane locali.

Ancora in Via Lasta a fianco del vecchio Cinema O.N.D. (Opera Nazionale Dopolavoro) verso il 1948 sorse la Ditta ZENITH, che produceva montature di celluloide, fondata dai fratelli Toscani dei Colli, assieme ad Alfredo Soravia (Venas, 1910-Trieste, 2002) e a Guido Zanetti (Valle, 1898-1975), e diretta da Giacomo Toscani (Venas, 1898-1984). Chiuse dopo pochi anni.

Infine in Via Lasta Dante Dall'Asta (1931-2019) tenne dal 1970 al 1990 un laboratorio di montaggio lenti.


APPENDICE

Non per essere stato coinvolto direttamente in attività di occhialeria nel Comune di Valle, ma per la sua importante posizione raggiunta nel ramo, desidero ricordare il Cav. Emilio Ciliotta (Valle, 1907-1980) che fu per molti anni il rappresentante ufficiale per l'Italia della Ditta Rodenstock di Monaco di Baviera (Germania). Egli era infatti notissimo nel settore perché titolare sotto il proprio nome degli uffici e del deposito di Milano della stessa Rodenstock. Va ricordato che prima degli anni '60 Rodenstock fu il più importante marchio estero presente in Italia per montature e lenti.


Venas di Valle di Cadore,  giugno 2010
(Post aggiornato più volte - Ultimo aggiornamento: giugno 2024)


G. Carlo Soravia





POSCRITTO

Il 18 luglio 2010 il Cadore ha accolto ufficialmente il Cardinale Camillo Ruini; nel ribadire il suo affetto per questa terra, da cui proveniva la nonna materna Maria Elisabetta Olivo "Saverio" nata a Suppiane di Venas nel 1876, egli ha auspicato che "nella grande estensione del suo territorio, il Cadore sia una comunità unita, non chiusa in se stessa ma aperta" ed ha aggiunto: "Certo, la vita qui è impegnativa (lo era specialmente nel passato), ma qui l'uomo ha creato qualcosa di grande, attraverso una lunga storia che non deve in alcun modo andare perduta. Io non sono fra coloro che rimpiangono il passato, che pensano che il passato sia migliore del presente. Però penso che nel passato abbiamo le nostre radici e che queste radici devono essere forti perché l'albero oggi possa portare frutto". [Citazioni da "Il Corriere delle Alpi"]
Il Cardinale ha invitato quindi i cadorini a guardare avanti con fiducia.

- I dati anagrafici dei personaggi principali sono riportati solo per le persone scomparse (luogo e anno di nascita e di morte), ove conosciuti. Nessun dato anagrafico viene riportato per le persone viventi. Non vengono generalmente riportati i titoli accademici, ma solo quelli onorifici, se conosciuti, salvo il caso  di personaggi la cui trattazione è antecedente ai titoli.

NOTE

[1] La voce ILPO è stata redatta con le informazioni  ricevute dai Signori Franco Ciliotta (†) e Nino Corica di Valle.





ACCORDO CON GLI ESPONENTI DELLA VALLATA AGORDINA DEL BIM PER L'INSEDIAMENTO DELLA PRIMA OCCHIALERIA DELL'AGORDINO

 


Un recente libro (gennaio 2019) di 504 pagine edito da “il Mulino” a firma di Agostino Amantia dal titolo “L’INDUSTRIALIZZAZIONE DEL COMPRENSORIO DEL VAJONT” - Intervento speciale, ricostruzione economica e sviluppo dopo la catastrofe - al Capitolo secondo “Alla ricerca dello sviluppo locale. Istituzioni, enti locali e politica per l’industria prima del Vajont” riporta  a pag.177-178 chi fu a sottoscrivere l’accordo con gli esponenti della Vallata Agordina del BIM per l'insediamento della prima occhialeria dell'agordino: ebbene, questa persona fu Francesco Da Cortà, che lo fece il 27 marzo 1961, PRIMA della costituzione della società Luxottica (27 aprile 1961).

     Questo inaspettato documento spero contribuirà a chiarire molte cose sulle origini della Luxottica:

 

..........

     Accanto alla Filatura Bellunese, un'iniziativa meritevole d'attenzione, per quanto modesto fosse l'impegno finanziario richiesto, era anche quella della ditta Da Cortà [leggi Metalflex N.d.R.]. Si trattava di una società in accomandita semplice avente per scopo «l'industria e il commercio di occhialeria, stamperia ed attività affini», costituita il 27 aprile 1961 ad Agordo con atto del notaio Adolfo Soccal e denominata Luxottica di Del Vecchio e C. Ne facevano parte Francesco Da Cortà, Vittorio Toscani e Leonardo Del Vecchio: i primi due quali soci accomandanti, il terzo quale socio accomandatario. Il capitale sociale di 1,5 milioni di lire era stato sottoscritto in parti uguali dai tre soci.

     In vista della costituzione della società [Luxottica N.d.R.], il 27 marzo Da Cortà aveva sottoscritto un accordo con gli esponenti della Vallata Agordina del Bim con cui s'impegnava a usufruire dell'area che il consorzio gli cedeva a titolo di donazione esclusivamente per l'impianto di un'occhialeria. L'investimento previsto era di 40 milioni di lire con un'occupazione iniziale di circa 20 operai da portare a 40 entro il 1966. Da parte sua, il consorzio s'impegnava a dotare l'area dei servizi di allacciamento idrico, elettrico, telefonico e fognario, restando inteso che l'area ceduta sarebbe rimasta vincolata ad uso industriale per un periodo di 15 anni.

     In base a questo accordo, il 15 marzo la società [Da Cortà=Metalflex  N.d.R.] inoltrò al consorzio la richiesta di contributo, che ottenne nella misura del 3% annuo costante sul capitale ammesso di 30 milioni di lire, con un onere decennale per il consorzio di 9 milioni di lire.

     Il 13 febbraio 1962 la società [Luxottica N.d.R.] comunicava al Bim di avere completato lo stabilimento e iniziato l'attività il 1° ottobre 1961, avvalendosi di un mutuo di 15 milioni di lire contratto con l'Imi tramite la Banca d'Italia e di 25 milioni di autofinanziamento [Grassetto d.R.]. Le verifiche effettuate dal personale del consorzio accertarono che gli operai occupati erano 39 nel luglio del 1965, saliti a 52 nel dicembre dell'anno successivo. Sull'andamento dell'impresa l'incaricato delle verifiche riferiva: 


     Come già riscontrato in precedenti sopralluoghi l'attività procede a pieno ritmo con molte ordinazioni e numeroso personale al lavoro. Quanto prima la ditta procederà alla costruzione di un nuovo capannone e all'acquisto di nuovo macchinario, che consentirà una più razionale sistemazione dei vari reparti e del personale dipendente. Per queste nuove opere la ditta ha presentato domanda di contributo al Consorzio e le è stato concesso un contributo suppletivo del 3% annuo scalare e per 10 anni su L. 20.000.000 (assemblea Vallata Agordina del 3.9.1966).

……....

 


16 novembre 2024

Giancarlo Soravia















lunedì 5 giugno 2023

STATUTO DELLA COMUNITA' CADORINA DEL 1874

;

 
 
 

S T A T U T O

DELLA

COMUNITA' CADORINA 


Tai di Pieve di Cadore, Tip. Comun. Cadorina == 1875. 


STATUTO

Pel Consorzio Cadorino risguardante l'Amministrazione del Patrimonio di proprietà indivisa dei 21 Comuni componenti i Distretti di Pieve di Cadore e di Auronzo (non compreso quello di Sappada) e dell'altro di Ampezzo del Tirolo per ciò che riflette la sostanza lasciata dal fu Candido Coletti Candidopoli.

ARTICOLO I°.

Il Consorzio Cadorino viene rappresentato da un Consiglio composto di 22 Consiglieri scelti uno per ogni Comune interessato, ed ha per iscopo di deliberare e di disporre per il regolare e proficuo andamento dell'Amministrazione del patrimonio indiviso delle Comuni cointeressate.

ART. II.

La nomina dei Consiglieri è di esclusiva competenza dei Consigli Comunali.

ART. III.

Potrà essere eletto a Consigliere del Consorzio chiunque sia fornito dei requisiti voluti dalla nuova Legge 20 Marzo 1865 e R. Decreto 2 Dicembre 1866 N. 3352, per la eleggibilità di Consiglieri Comunali, per cui ogni elettore del rispettivo Comune può essere Consigliere della Comunità, e ciò in riguardo ai Comuni dei due distretti di Pieve e di Auronzo fermo in riguardo al Comune di Ampezzo le proprie disposizioni di Legge.

ART. IV.

La durata in carica di Consiglieri sarà di anni 5, dei quali escirà un quinto ogni anno per sorteggio, e nell'ultimo il rimanente per anzianità; ed in seguito la cessazione nel premesso rapporto ha luogo per anzianità. I Consiglieri cessanti possono essere rieletti.

ART. V.

Sono comuni a questa rappresentanza ed applicabili per essa le disposizioni contemplate dalle Leggi vigenti.

ART. VI.

Il Consiglio Consorziale si raccoglierà in sessione ordinaria in Pieve di Cadore due volte all'anno, cioè nei mesi di Maggio ed Ottobre.

ART. VII.

Quando il bisogno ed urgenza lo richiedesse, il Prefetto sull'istanza della Giunta della Comunità. Cadorina, o di quella di una terza parte dei Consiglieri Consorziali, ed anche d'Ufficio, può ordinare la convocazione straordinaria del Consiglio Consorziale, per deliberare sovra oggetti particolari, che dovranno essere indicati. Ogni altra adunanza del Consiglio è illegale.

ART. VIII.

La convocazione dei Consiglieri deve essere fatta a domicilio per avviso scritto.

ART. IX.

L'avviso per le sessioni ordinarie deve farsi 15 giorni innanzi a quello indetto per esse. Per le altre deve farsi in modo che i Consiglieri dimoranti nel Territorio Consorziale lo possano ricevere in tempo utile. In questo caso deve specificare gli oggetti dell'adunanza.

ART. X.

Il Consiglio del Consorzio per essere legale dovrà essere composto d'una metà dei suoi membri almeno, e nel caso non intervenisse un tal numero al primo invito, nella convocazione che dovesse aver luogo un altro giorno le deliberazioni saranno valide, qualunque sia il numero degli intervenuti, giusta il prescritto dall'Art. 89 della vigente Legge Comunale e Provinciale.

ART. XI.

Il Presidente e Vice Presidente del Consiglio Consorziale verranno eletti nella prima adunanza primaverile di ogni anno a maggioranza assoluta di voti, e potranno essere rieletti; e nella prima seduta il Consiglio è presieduto dal più anziano di età.

ART. XII.

Il Consiglio Consorziale delibera a maggioranza assoluta di voti, ed il rappresentante di Ampezzo avrà voto solamente negli affari risguardanti la Eredità Candidopoli.

ART. XIII.

Tutte le deliberazioni saranno sempre pubblicate all'Albo Pretorio nel  primo giorno festivo o di mercato successivo alla loro data. -- Ciascun contribuente nei Comuni interessati nel Consorzio potrà avere copia delle deliberazioni mediante pagamento dei relativi diritti fissati dalla Tabella N. 3 annessa al Regolamento 8 Giugno 1865 N. 3938 per l'esecuzione della Legge Comunale e Provinciale.

ART. XIV.

I Processi Verbali delle deliberazioni del Consiglio della Giunta Consorziale, escluse quelle relative alla mera esecuzione di provvedimenti prima deliberati, nonché i ruoli delle entrate Consorziali saranno a cura del Presidente della Giunta trasmessi al Commissario Distrettuale di Pieve di Cadore negli otto giorni dalla loro data. Si farà constare della trasmissione mediante ricevuta che, da esso, sarà immediatamente inviata all'Amministrazione Consorziale.

ART. XV.

Quando si tratti di oggetto pel quale la legge non abbia espressamente dichiarata la necessità dell'approvazione, il Commissario esamina se la deliberazione è regolare nella forma, e se non è contraria alle Leggi.

ART. XVI.

Se il Commissario Distrettuale riconoscerà nella deliberazione uno dei vizj indicati nell'Articolo precedente, potrà sospendere l'esecuzione con decreto motivato, il quale dovrà essere immediatamente notificato all'Amministrazione Consorziale ed anche al Prefetto.

ART. XVII.

Se invece il Commissario Distrettuale non crederà che la deliberazione contenga alcuno dei detti vizj, rimanderà la medesima al Consorzio munita di semplice Visto.

ART. XVIII.

Scorsi quindici giorni dalla data della ricevuta lasciata dal Commissario Distrettuale a termini dell'Art. 14 dello Statuto, e 130 della Legge Comunale senza che siasi sospesa l'esecuzione della deliberazione, né siasi apposto il Visto stesso, la deliberazione sarà esecutoria.
Questo termine sarà di un mese pei Bilanci, e di due mesi per Conti Consuntivi.

ART. XIX.

Saranno però immediatamente esecutorie le deliberazioni d'urgenza nel caso in cui siavi evidente pericolo nell'indugio, dichiarato a maggioranza di due terzi dei votanti.

ART. XX.

Il Prefetto, sentito il Consiglio di Prefettura, dichiara: se vi è luogo di procedere all'annullamento delle deliberazioni, delle quali siasi sospesa l'esecuzione, ed ove occorra, di quelle d'urgenza.
Se questa dichiarazione non è fatta nei 30 giorni successivi alla data della ricevuta di cui l'Art. 130 della Legge Comunale, l'annullamento non potrà essere pronunciato.

ART. XXI.

Saranno sottoposti all'approvazione della Deputazione Provinciale le deliberazioni del Consiglio Consorziale che risguardano: I. Contrattazione di Prestiti. -- II. Acquisto di azioni industriali; gli impieghi di danaro quando non volgano alla compra di stabili o mutui con Ipoteche, ovvero la Cassa dei depositi, e Prestiti, od all'acquisto di fondi Pubblici dello stato, o di Buoni-Tesoro. III. La vendita anche solo parziale di parte del patrimonio. -- IV. L'intraprendimento di atti estranei alle spese necessarie di amministrazione che involgessero l'erogazione di una parte del reddito patrimoniale. -- V. L'intraprendimento di spese che quantunque necessarie per la conservazione del patrimonio, vincolassero il Bilancio oltre il quinquennio o esigessero contributo dei Comuni comproprietari. -- VI. Le locazioni e conduzioni oltre dodici anni. -- VII. L'intentare in giudizio un'azione relativa ai diritti sopra i beni stabili, o l'aderire ad una domanda relativa agli stessi diritti. -- VIII. Ed in generale tutti gli atti e le deliberazioni del Consiglio Consorziale, che la Legge Comunale e Provinciale riserva alla competenza della Deputazione Provinciale, trattandosi dei Comuni e dei Consigli Comunali.

ART. XXII.

l Consiglio elegge nel suo seno a maggioranza assoluta la sua rappresentanza composta di cinque membri col nome di Giunta della Comunità Cadorina, la quale nominerà il proprio Presidente e Vice Presidente dal suo grembo. Il Presidente durerà in carica tre anni, gli altri membri verranno nominati ogni anno per metà, i quali tutti potranno essere rieleggibili; questa Giunta avrà le medesime facoltà attribuite dalla Legge Comunale e Provinciale alle Giunte Municipali.

ART. XXIII.

Nel primo quinquennio tre membri della Giunta compreso il Presidente saranno eletti fra i Consiglieri del Consorzio rappresentanti i Comuni del Distretto di Pieve e due fra quelli che rappresentano i Comuni del Distretto di Auronzo; nel quinquennio successivo tre membri, compreso il Presidente, saranno scelti fra questi ultimi e due tra i primi, e così di seguito alternativamente ogni quinquennio.

ART. XXIV.

Le sedute dei Consigli Consorziali, e l'Ufficio della Giunta Cadorina  avranno sede nel Palazzo Comunitativo in Pieve.La corrispondenza ufficiosa seguirà dal Presidente o Vice Presidente e contro firmata dal Segretario.
La Giunta Comunitativa darà esecuzione alle delibere del Consiglio, avrà l'Amministrazione ordinaria del patrimonio Consorziale e l'iniziativa in tutti gli affari da assoggettarsi al Consiglio.

ART. XXV.

Le deliberazioni della Giunta sono prese a maggioranza assoluta dei voti, e non sono valide se non intervengono almeno tre membri.

ART. XXVI.

Nella prima seduta ordinaria il Consiglio a maggioranza assoluta di voti ogni anno nominerà due revisori, uno fra i rappresentanti del Distretto di Pieve e l'altro fra quelli del Distretto di Auronzo, nonché uno del Comune di Ampezzo per quanto riguarda l'Amministrazione Candidopoli, i quali dovranno esaminare i Bilanci Presuntivi dell'anno successivo ed il Consuntivo dell'anno in corso, e dare la coscienziosa loro relazione.

ART. XXVII.

Il Bilancio Presuntivo verrà assoggettato all'approvazione del Consiglio nella Sessione ordinaria autunnale ed il Consuntivo nella Primaverile.

ART. XXVIII.

La Giunta sarà assistita da un segretario, che verrà nominato dal Consiglio Consorziale a maggioranza assoluta di voti, salvo al Consiglio stesso di autorizzare la Giunta a nominarlo.

Questo Segretario avrà l'onorario di annue L.                    ed avrà le mansioni e le facoltà dalla Legge accordate ai Segretari Comunali.

ART. XXIX.

Il Cassiere del Consorzio sarà nominato dal Consiglio Consorziale, ed avrà l'obbligo di esigere le rendite patrimoniali, di eseguire i pagamenti n seguito a mandato ed ordine della Giunta Cadorina, e quello pure di tener registro delle entrate ed uscite.

ART. XXX.

Qualunque sia il Cassiere deve esso prestare una benevisa fideiussione fondiaria per un importo che viene determinato dalla Giunta Cadorina.

Gli obblighi del Cassiere saranno quelli determinati dal Contratto Esattoriale in corso colle modificazioni ed aggiunte che trovasse di fare la Giunta medesima.

ART. XXXI.

Il Cassiere non può fare pagamenti di sorta veruna con fondi del Consorzio, se non dietro mandato firmato dal Presidente della Giunta, di un membro della stessa e controfirmato dal Segretario. 

ART. XXXII.

I Conti delle entrate e delle spese che l'Esattore deve rendere ogni anno riveduti dal Consiglio Consorziale saranno approvati dal Consiglio di Prefettura, salvo ricorso alla Corte dei Conti.

ART. XXXIII.

Chiunque dall'Esattore infuori si ingerirà senza legale autorizzazione nel maneggio dei denari del Consorzio rimarrà per questo solo fatto responsabile nei sensi degli Art. 126 e 127 della vigente Legge Comunale.

ART. XXXIV.

Le alienazioni, gli appalti e opere il cui valore complessivo e giustificato oltrepassa le L. 500: -- si faranno all'Asta Pubblica colle forme stabilite per l'appalto delle opere dello Stato.

Il Prefetto però potrà permettere in via eccezionale che i contratti seguano a licitazione o trattativa privata.

ART. XXXV.

Il vecchio patrimonio della Comunità deve restare unito, e le rendite saranno impiegate in opere di pubblica e generale utilità e necessità dell'ente morale proprietario, ed in proporzione del rispettivo diritto, salvo ogni opportuno provvedimento per rispetto allo Stabilimento Candidopoli.

ART. XXXVI.

Il Consiglio curerà che la sostanza lasciata da Candido Coletti Candidopoli per l'istituzione di un Collegio nel Comune di Pieve di Cadore sia amministrata per modo che le rendite nette del patrimonio sieno tutte impiegate a vantaggio dell'istruzione della gioventù, secondo la volontà
el testatore.

AVVERTENZA -- Questo articolo fu ritenuto necessario per ricordare al Consorzio l'obbligo che hanno i Comuni di non distrarre l'eredità Candidopoli ad altri scopi che non sieno quelli di Pubblica Istruzione.

ART. XXXVII.

Quanto alle utilizzazioni dei boschi, ed in generale al Patrimonio del Consorzio ed alla fluitazione dei legnami sul fiume Piave saranno eseguite tutte le leggi e disposizioni vigenti, nonché quelle che saranno promulgate tanto amministrative che forestali ed in materia idraulica.
AVVERTENZA -- Questo Articolo ricorda al Consorzio che esso, costituito in corpo morale, ha obblighi maggiori alla perfetta esecuzione delle Leggi, e si trova per tal modo vincolato molto più che un semplice Amministratore, e che fu pure consigliato nell'interesse dei Comuni, il quale
n siffatto modo viene meglio garantito.


Pieve di Cadore, li 24 Ottobre 1874.

La Giunta Provvisoria

GIOVANNI DE PODESTÀ -- Presidente.

TOMMASO COLETTI – Membro.


N. 10688

Il presente Statuto fu approvato con Decreto Reale 20 Ottobre 1875, con cui il Consorzio Cadorino veniva eretto in Corpo Morale.

Belluno, li 6 Dicembre 1875.

Il Prefetto: LOVERA 

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